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Il 1800 è l’epoca in cui Recale subisce un più vasto sviluppo. Molte sono le descrizioni che si possono trovare a proposito del paese in questo periodo.
La maggior parte dei documenti sono a carattere amministrativo, con un’immagine di Recale schematica, che dimostra la totale introduzione della burocrazia e l’avvicendarsi delle tecniche moderne di governo a Recale. Essa non è più il tranquillo villaggio di una volta, dove il viaggiatore non approdava quasi mai; nel 1800 Recale diviene più attiva, i recalesi diventano in parte grossi artigiani, e il laureato non è più raro. Il “…villaggio della città di Caserta, distante dalla reggia miglia due in circa e 12 km. da Napoli è situata in pianura ed il territorio è feroce in ogni specie di vettovaglie. Gli abitanti ascendono a circa 1210, quasi tutti addetti all’agricoltura e alla negoziazione”. Così veniva descritta Recale subito prima del 1887. Nel 1887 però scoppiò una nuova epidemia colerica che abbassò il livello demografico e da quell’anno la ripresa fu lenta.
Riportiamo ora la descrizione piuttosto burocratica che di Recale faceva il giudice circondariale di S. Maria C.V.: “Recale”, Comune del napoletano, provincia di Terra di Lavoro, circondario di Caserta Mandamento di Marcianise.
Ha una superficie di 299 ettari. La sua popolazione di fatto secondo il censimento del 1861, contava abitanti. La sua guardia nazionale consta di una compagnia di 117 militi.
Gli elettori amministrativi nel 1865 erano 75 e 29 i politici iscritti nel collegio di S. Maria C.V.”.