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All’inizio del 1700 Recale si era affermata come piccolo centro con una sua organizzazione sociale grazie anche alla sua posizione geografica. Era infatti la sua presenza sull’asse Caserta – Napoli che consentiva ai recalesi un largo raggio di rapporti molto spesso economici.
Ciò aveva dato a Recale la possibilità di un’ulteriore crescita.
Non a caso molto spesso i napoletani si rivolgevano agli appaltatori di Recale per la costruzione delle proprie case. Questi ultimi, anche se pochi, avevano grande esperienza nel campo ed erano capaci di risolvere anche i più gravi problemi edilizi. Nel 1746 il notaio Vincenzo Flauto definiva Recale: “Casale Regio di Caserta nella Provincia di Terra di Lavoro ed in diocesi di Caserta, il quale giace in una perfetta pianura d’aria temperata, e nella distanza di un miglio e mezzo dalla città di Caserta nuova, e di 12 in circa da Napoli”.
Sono da indicarsi in questo regio casale due chiese parrocchiali di mediocre struttura, l’una sotto il titolo dell’Assunta e l’altra sotto l’invocazione del Salvatore; rettoria dei padri Cassinesi del monastero S. Lorenzo di Aversa, e due confraternite laicali sotto i titoli del Corpo di Cristo, e della Vergine Addolorata.
Il suo territorio produce grani d’India, frutti, vini e canapa.
Le origini della Torre si fanno risalire alla fine del ‘700. E’ certo la posizione geografica della vecchia Recale faceva della Torre più che una residenza estiva della famiglia reale.