Testo completo
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Si tratta di edifici, chiese e palazzi, di pregiata manifattura locale, cui sono legati importanti avvenimenti del passato che hanno caratterizzato la vita socio-culturale della nostra cittadina, plasmandone la particolare fisionomia che ancora oggi informa la struttura urbana.
Prime fra tutte le due chiese parrocchiali, quella di S. Maria Assunta in Cielo (seconda metà del ‘600) e quella del SS. Salvatore (1777); le confraternite del SS. Corpo di Cristo (1583) e di S. Maria del Suffragio (1652), luogo di incontro delle congregazioni laiche del tempo, dedite alla preghiera ed alla beneficenza. Anche in Recale, come del resto nella parte delle realtà locali, l’architettura religiosa – chiese, cappelle votive, edicole risulta spesso l’unica testimonianza attendibile delle tendenze artistiche d’epoca.
Tra i palazzi è doveroso citare un edificio seicentesco, detto “Cammarone”, che la tradizione orale identifica in un convento di carmelitane; i palazzi Vestini, risalenti al primo ventennio del ‘700, interessanti esempi di palazzo signorile, cui è legato il nome dell’insigne architetto Luigi Vanvitelli, all’epoca impiegato alla Reggia di Caserta.
Dello stesso periodo è Villa Porfidia, nota come “Torre”, in primis “Real Castello Borbonico”, una sorte di palazzo-roccaforte più che residenza estiva della famiglia reale, richiesto dalla particolare posizione geografica del primitivo nucleo abitato di Recale, ubicato com’era nei pressi dell’importante consolare Appia Antica.
Di rilevante importanza risulta altresì la Casa Comunale, sorta nelle prima metà dell’ 800, in quanto testimonia l’affermazione della nostra cittadina quale ente amministrativo autonomo.
Edifici di interesse artistico
Percorrendo le strade del nucleo più antico di Recale, non è stato difficile scoprire la presenza di edifici, molti dei quali risalenti alla seconda metà del secolo scorso, diversi dall’edilizia comune, sia per la particolare articolazione spaziale che per la veste decorativa.
Naturalmente, ciò per ragioni socio-culturali, non è possibile riconoscere in alcuno di essi linee pure di un determinato stile; tuttavia la reinterpretazione locale degli stili accademici ha dato vita a manifestazioni artistiche piuttosto originali, ora dato vita a manifestazioni artistiche piuttosto originali, ora legate all’architettura settecentesca, con inconfutabili richiami al fasto rococò, riscontrabile soprattutto nelle chiese parrocchiali, nei palazzi Vestini e nella stessa villa Porfidia; ora ad un timido neoclassicismo fine ‘800, riscontrabile in alcuni palazzi di via Roma e di via Marconi; ora infine agli eleganti motivi naturalistici del Liberty dei primi del nostro secolo, cui si informano alcuni edifici di vita Municipio.